Nicola Porro sente il peso della concorrenza islamica sull'omotransfobia
Ci avete fatto caso che gli omotransfobici di destra nostrani si accorgono dei diritti di noi LGBT+ solo nel momento in cui possono sfruttarli in chiave anti-islam?
L'ultimo in ordine di tempo è Nicola Porro che ha scoperto, tenetevi forte perché lo scoop è di quelli epocali, che l'Islam radicale è un pericolo per la sicurezza delle persone LGBT+.
Il buon Nicola con oltre un millennio di ritardo di ha scoperto che anche l'islam discrimina le persone LGBT+, proprio come il cristianesimo.
Il fatto è che per scoprirlo, il buon Nicola, è dovuto andare fino a Londra dove ha scovato una donna in niqab che insulta un attivista LGBT+.
Ci dispiace per lui, se cercava dell'intolleranza omotransfobica espressa da fanatici religiosi gli sarebbe bastato partecipare ad una delle tante processioni di riparazione anti Pride organizzate in giro per l'Italia dai fondamentalisti cattolici. Magari ad una di quelle organizzate in collaborazione coi neofascisti di Forza Nuova, quelli che hanno i dirigenti con gli arsenali pronti per stragi ed attentati.
Ma il Porro non si limita mica alla denuncia dell'omotransfobia dell'islam "ortodosso".
No. Ovviamente va oltre, e definisce questo episodio come quello che metterà in crisi la sinistra che non saprà più quale minoranza andrà tutelata, se quella islamica o se quella LGBT+.
Effettivamente per una mente semplice dedita alla discriminazione è difficile poter pensare che ogni minoranza vada tutelata in egual misura. Basta che lo Stato si faccia carico di leggi laiche che vietano ogni tipo di discriminazione, perfino quelle motivate dalla religione.
E guarda caso le discriminazioni con movente religioso sono proprio l'arma che Porro e altri omotransfobici italiani usano contro ogni tentativo di introdurre nel nostro paese una legge che criminalizzi l'omotransfobia. Come già accade in qualunque paese civile.
Più che ad andare in crisi la sinistra (o il movimento LGBT+), mi pare che la crisi isterica stia venendo a quelli di destra come Porro che sentono il peso della concorrenza islamica.
Perché non fatevi illusioni, mica gliene frega qualcosa dei diritti LGBT+.
A loro interessa l'esclusiva sull'omotransfobia.
L'ultimo in ordine di tempo è Nicola Porro che ha scoperto, tenetevi forte perché lo scoop è di quelli epocali, che l'Islam radicale è un pericolo per la sicurezza delle persone LGBT+.
Il buon Nicola con oltre un millennio di ritardo di ha scoperto che anche l'islam discrimina le persone LGBT+, proprio come il cristianesimo.
Il fatto è che per scoprirlo, il buon Nicola, è dovuto andare fino a Londra dove ha scovato una donna in niqab che insulta un attivista LGBT+.
Ci dispiace per lui, se cercava dell'intolleranza omotransfobica espressa da fanatici religiosi gli sarebbe bastato partecipare ad una delle tante processioni di riparazione anti Pride organizzate in giro per l'Italia dai fondamentalisti cattolici. Magari ad una di quelle organizzate in collaborazione coi neofascisti di Forza Nuova, quelli che hanno i dirigenti con gli arsenali pronti per stragi ed attentati.
Ma il Porro non si limita mica alla denuncia dell'omotransfobia dell'islam "ortodosso".
No. Ovviamente va oltre, e definisce questo episodio come quello che metterà in crisi la sinistra che non saprà più quale minoranza andrà tutelata, se quella islamica o se quella LGBT+.
Effettivamente per una mente semplice dedita alla discriminazione è difficile poter pensare che ogni minoranza vada tutelata in egual misura. Basta che lo Stato si faccia carico di leggi laiche che vietano ogni tipo di discriminazione, perfino quelle motivate dalla religione.
E guarda caso le discriminazioni con movente religioso sono proprio l'arma che Porro e altri omotransfobici italiani usano contro ogni tentativo di introdurre nel nostro paese una legge che criminalizzi l'omotransfobia. Come già accade in qualunque paese civile.
Più che ad andare in crisi la sinistra (o il movimento LGBT+), mi pare che la crisi isterica stia venendo a quelli di destra come Porro che sentono il peso della concorrenza islamica.
Perché non fatevi illusioni, mica gliene frega qualcosa dei diritti LGBT+.
A loro interessa l'esclusiva sull'omotransfobia.
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