LGBT, Polonia, Russia e soldi ai partiti di estrema destra. L'intervento di Benifei, capo delegazione PD all'Europarlamento.
Io e Pina Picierno sulla questione Pride polacco abbiamo firmato insieme ad alcune decine di altri colleghi questa dichiarazione:
We were appalled to see that the participants of the Equality March – that took place for the first time in the Polish city of Bialystok on 20 July – became victims of LGBTI-phobic hate speech and physical violence exhibited by far-right groups and football ultra-fans.
(Siamo rimasti sconvolti nel vedere che i partecipanti alla Equality March - che si è svolta per la prima volta nella città polacca di Bialystok il 20 luglio - sono rimasti vittime del discorso di odio LGBTI-fobico e della violenza fisica esibiti da gruppi di estrema destra e ultrà del calcio.)
Hooligans tried to stop the peaceful march by throwing stones, eggs and firecrackers – as well as by beating up and verbally offending its participants – something widely reported in both traditional and social media. This happened only a few days after the Polish Magazine Gazeta Polska announced its plans to distribute “LGBT-free zone” stickers.
(Gli hooligan hanno cercato di fermare la marcia pacifica lanciando pietre, uova e petardi - oltre a picchiare e offendere verbalmente i suoi partecipanti - qualcosa ampiamente riportato sia nei media tradizionali che nei social media. Ciò è accaduto solo pochi giorni dopo che la rivista polacca Gazeta Polska ha annunciato i suoi piani per la distribuzione di adesivi "zone libere da LGBT".)
For many months, the ruling Law and Justice (PIS) party has been portraying the LGBTI community as the public enemy and a threat to traditional Polish and Catholic values. We are concerned to see such backlash stimulate anti-LGBTI sentiments in Poland and beyond.
(Per molti mesi, il partito al potere Diritto e Giustizia (PIS) ha ritratto la comunità LGBTI come nemico pubblico e una minaccia ai tradizionali valori polacchi e cattolici. Siamo preoccupati nel vedere come questo contraccolpo stimoli sentimenti anti-LGBTI in Polonia e oltre.)
Freedom of assembly, the right to dignity and to non-discrimination are pillars of democracy. Therefore, we strongly condemn such examples of LGBTI phobic hate speech and hate crimes and we encourage Polish authorities to do the same, in order to guarantee every citizen’s right to live a life free of discrimination and violence. This is why, as the LGBTI Intergroup, we believe and will continue to push for the EU to finally close the gap in protection and guarantee full equality for all citizens, in line with EU values. We will also continue to advocate for the EU to adopt common rules on hate speech (including LGBTI phobic hate speech).
(La libertà di riunione, il diritto alla dignità e alla non discriminazione sono i pilastri della democrazia. Pertanto, condanniamo fermamente tali esempi di discorsi di odio LGBTI-fobico e di crimini di odio e incoraggiamo le autorità polacche a fare lo stesso, al fine di garantire a tutti i cittadini il diritto di vivere una vita libera da discriminazioni e violenza. Questo è il motivo per cui, come intergruppo LGBTI, crediamo e continueremo a spingere l'UE per colmare finalmente il divario nella protezione e garantire la piena uguaglianza per tutti i cittadini, in linea con i valori dell'UE. Continueremo inoltre a sostenere che l'UE adotti norme comuni su l'hate speech (incluso il discorso dell'odio LGBTI-fobico).)
Therefore, we call on:
(Pertanto chiediamo che:)
Polish authorities to protect the human rights of all its citizens, including LGBTI people, especially freedom of expression, freedom of assembly, and the right to be free from violence and discrimination. This includes prosecuting authors of LGBTI phobic violence and hate speech, and providing appropriate compensation to their victims. We also count on Polish authorities to provide full protection to upcoming Prides in Poland, and to the “march against violence” this coming Sunday in Bialystok, so they can take place in a safe and peaceful manner.
(Le autorità polacche proteggono i diritti umani di tutti i suoi cittadini, comprese le persone LGBTI, in particolare la libertà di espressione, la libertà di riunione e il diritto alla libertà dalla violenza e dalla discriminazione. Ciò include il perseguimento degli autori di violenza LGBTI-fobica e discorsi di odio e la fornitura di un adeguato risarcimento alle loro vittime. Contiamo anche sulle autorità polacche per fornire piena protezione ai prossimi Pride in Polonia e alla "marcia contro la violenza" che si terrà domenica prossima a Bialystok, affinché possano svolgersi in modo sicuro e pacifico.)
The European Commission to push forward the long awaited Equality Directive, so all EU citizens can be granted the highest level of protection against discrimination, to facilitate the adoption of common rules on hate speech and to adopt an LGBTI strategy as soon as possible.
(La Commissione europea approvi la tanto attesa direttiva sulla parità, in modo che tutti i cittadini dell'UE possano ottenere il massimo livello di protezione contro la discriminazione, per facilitare l'adozione di norme comuni in materia di incitamento all'odio e adottare una strategia LGBTI il più presto possibile)
Sul caso Grigorieva: premesso che il 18 luglio abbiamo approvato una risoluzione d’urgenza sui diritti umani al Parlamento Europeo relativa al “crackdown” in atto sulle libertà civili e sulle violenze in atto in Russia, che come avrete letto riguardano oggi anche la possibilità per esponenti dell’opposizione di presentarsi alle elezioni a Mosca, fra i casi anche quelli di Ilya Yashin e Dmitry Gudkov con cui sono personalmente in contatto, sul caso Grigorieva non è stata fatta una interrogazione specifica ma faccio questa considerazione: mi auguro che la larghissima parte del Parlamento Europeo condivida la necessità di condannare un assassinio che matura in un clima di odio e violenza omofobica che già abbiamo affrontato per altri casi di attivisti perseguitati e nel caso ceceno, su cui c’è stato un lavoro piuttosto condiviso fortunatamente e che ha portato il Parlamento Europeo a pressare i governi per facilitare l’arrivo di richiedenti asilo dalla Cecenia. L’esperienza dei cinque anni passati mi dice però che purtroppo le risposte a interrogazioni in casi come questo, così come quelli nei confronti di alcuni Paesi arabi o dell’Africa subsahariana, sono abbastanza scontate: in sostanza si farà pressione e si spera che porti a qualcosa. Ripeto, un conto è la condanna e la volontà di accendere i riflettori su quanto accade, su cui spero che il maggior numero di forze politiche in Europa possano essere unite e su cui mi auguro che anche dopo la pausa potremo riprendere a impegnarci poiché il mio sospetto è che dato il calo di popolarità di Putin in atto il clima intimidatorio rischierà di aumentare, un conto sono i risultati specifici dello sforzo diplomatico su questi temi, che richiede ovviamente un impegno reale anche dei governi nazionali, che ad oggi sono con Paesi come questi piuttosto scarsi, per ragioni di interessi economici e politici che sovrastano oggi il nostro impegno per i diritti umani.
Diverso e io credo interessante discorso si riesce a fare con i Paesi del vicinato europeo in nordafrica, vicino oriente e area del mar nero: per esperienza con questi paesi che hanno una cooperazione molto stretta con l’Europa con programmi di vario tipo e che rientrano in una sfera di influenza più immediata, la pressione politica sul tema LGBTQI*, per esempio per perseguire realmente gli autori di crimini a motivazione omofobica e per mitigare o abolire leggi contro i diritti delle persone omosessuali.
Per proseguire questo lavoro sarà molto importante esaminare i nuovi Commissari al Vicinato, ai Diritti Fondamentali e al Commercio Internazionale.
Tornando alla Russia per concludere, voglio segnalare, come ho detto in direzione nazionale PD due giorni fa, che su iniziativa del Partito Democratico a settembre si discuterà a Strasburgo, con un dibattito e una risoluzione, del caso Savoini e degli altri casi simili di interferenze russe su cui si sta indagando in varie parti d’Europa, sarà quella una buona sede per riaccendere una luce, io sicuramente interverrò e utilizzerò l’occasione per ricordare anche in aula quanto sta accadendo in Russia sul fronte dei difensori dei diritti umani come Grigorieva, oltre che per proporre formalmente l’istituzione di una commissione d’inchiesta europea sui possibili finanziamenti illeciti di provenienza russa verso i partiti di estrema destra in Europa.
Brando Benifei
Capo Delegazione PD al Parlamento Europeo
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