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Giovanni e Desy, due casi di ferocia omotransfobica in provincia di Bologna

Lo sappiamo. Ormai le aggressioni omotransfobiche in questo disgraziato Paese si susseguono quotidianamente e al ritmo di più di una al giorno.
Sempre lo stesso schema. Che si ripete in continuazione da nord a sud Italia.
La vittima LGBT accerchiata da un gruppo e massacrata di botte.

Perché gli omotransfobici, in quanto fascisti, sono prima di tutto dei vigliacchi.

Ma per ferocia e pianificazione colpiscono le ultime due in ordine di tempo, avvenute a Bologna e provincia.

La prima è la storia di Giovanni, gay e crossdresser, prima invitato al tavolo da un gruppo di uomini ad un bar di Ozzano dell'Emilia e poi preso a pugni in faccia.
Questa vicenda l'ha raccontata Chaty La Torre, di GayLex, che si occuperà di seguire e tutelare legalmente Giovanni.

Ecco il post di denuncia su facebook:

La seconda storia è quella di Desy.
Desy (nome di fantasia) è una ragazza transgender e fa la sex worker.
Viene abbordata da una coppia, uomo/donna, per delle prestazioni sessuali.
La caricano in macchina. La portano in un parco isolato.
La fanno scendere dalla macchina e lì, in quel parco isolato, ci sono altri 2 ragazzi ad attenderla che la aggrediscono alle spalle con spranghe di ferro.
Desy adesso è a casa con braccia e gambe rotte.
Vittima di un pestaggio squadrista scrupolosamente premeditato, studiato, e messo in pratica con odio e ferocia.

A darne notizia è il MIT di Bologna con un post dedicato sulla loro bacheca facebook.


E il pensiero non può che correre a quei consiglieri regionali del PD che hanno ricattato il Consiglio Regionale dell'Emilia Romagna vincolando l'approvazione della legge regionale contro l'omotransfobia ad una inutile e ridondante condanna ideologica della GPA, con il loro emendamento copia/incolla della schifosissima legge (berlusconiana) sulla procreazione assistita.
Dovrebbero avere il coraggio di andae dalle vittime, guardarle in faccia, e dirgli che la loro sicurezza e la tutela della loro incolumità sono merce di scambio per le loro crociate ideologiche.
Senza aspettate che le ferite guariscano.
Che i lividi scompaiano.
Che il terrore svanisca dai loro occhi.
Dovrebbero andarci subito.


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