Caro sindaco di Pisa, certo che al Pride saremo civili. Mica siamo leghisti.
Il sindaco di Pisa sostiene che l'orientamento sessuale e l'identità di genere siano "scelte personali" e "preferenze sessuali dei cittadini".
Non contento ha pure aggiunto che "gli orientamenti e le condotte sessuali sono un fatto privato frutto di una scelta consapevole e adulta".
In pratica secondo lui la gente sceglie se essere omosessuale, bisessuale o etero. Così come sceglie se essere cisgender o transgender.
Una scelta. Privata.
Prima di tutto spieghiamo a sto tizio che l'omosessualità e la bisessualità non sono uno scelta nella misura in cui non lo è l'eterosessualità. Si chiamano "varianti naturali dell'orientamento sessuale umano".
Io non ho scelto che mi piacesse il manfano come lui non ha scelto che gli piacesse la gnagna.
O magari lui è arrivato a questa conclusione dopo averci ragionato e sperimentato?
Sindaco, ci sta forse dicendo qualcosa?
Nemmeno le persone transgender scelgono di nascere in un corpo che vivono come una prigione.
Orientamento sessuale e identità di genere diventeranno fatti privati quando smetteranno di essere alla base di pubbliche discriminazioni.
Ma poi cosa si intende per privato? Che a gay, lesbiche e bisex è vietato vivere in pubblico le proprie relazioni?
Ci sarebbe poi da chiarire come le persone transgender dovrebbero vivere in maniera privata il loro essere tali. Vuole segregare le persone transgender in casa loro?
Il sindaco poi, bontà sua, invita i partecipanti di sabato prossimo ad essere civili e rispettosi nei confronti di chi la non pensa come loro.
Vede caro sindaco. Sull'essere civili non ci piove. Ovviamente saremo civili, mica siamo leghisti.
E poi non c'è niente di più civile che manifestare a favore dei diritti di chi diritti non ce li ha.
Il rispetto, signor sindaco, se lo scordi.
Non può mettere discriminati e discriminatori sullo stesso piano e oltretutto chiedere alle vittime di portare rispetto verso i carnefici.
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