Vittoria storica: il Botswana abolisce il reato di omosessualità
L'Alta Corte in Botswana ha annunciato la sua decisione di abolire le leggi che criminalizzano il sesso gay, in quella che non esitiamo a definire una vittoria storica per i sostenitori della campagna a favore dei diritti LGBT + africani.
L'11 giugno, i giudici hanno votato all'unanimità a favore della modifica della sezione 164 del codice penale del Botswana, che punisce fino a sette anni di carcere il sesso anale e orale. L'abrogazione di queste leggi depenalizza definitivamente l'omosessualità.
La sfida al codice penale del paese è stata lanciata da un uomo gay rimasto anonimo per la sua incolumità, che è noto solo con le iniziali LM.
In una dichiarazione scritta, ha dichiarato all'Alta Corte a marzo che "[Le leggi] limitano la mia possibilità di interagire con altri che si identificano allo stesso mio modo per timore di essere imprigionati".
Ha aggiunto: "Non stiamo cercando persone che siano d'accordo con l'omosessualità, ma che siano tolleranti".
La Corte Suprema di Gabarone ha rinviato la sua sentenza a marzo in modo che la legge potesse essere esaminata dagli attivisti, ma ha accettato di pronunciare il suo verdetto finale l'11 giugno dopo un'udienza di un giorno.
Le leggi anti-gay del Botswana sono in vigore dal 1965 e sono un residuo del passato coloniale britannico del paese. Ma il paese sub-sahariano è diventato lentamente più tollerante nel corso degli anni.
Nel 2016, la corte d'appello del paese condannò il governo che si era rifiutato di registrare un'organizzazione a favore dei diritti delle persone LGBT +.
Il verdetto del giudice cambierà la vita della comunità LGBT del Botswana, in particolare perché permetterà loro di accedere ai servizi medici senza discriminazioni. Questo è di vitale importanza in quello che è uno dei paesi più colpiti dal virus dell'HIV, con un tasso di infezione pari al 22,8% fra gli adulti.
È una decisione particolarmente significativa dopo che l'Alta Corte del Kenya ha deciso di non depenalizzare il sesso gay .
Il fatto che il Botswana abbia invece scelto di seguire le orme del suo vicino paese, l'Angola, che ha deciso di depenalizzare il 23 gennaio, è considerato una vittoria sostanziale per i sostenitori dei diritti LGBT +.
L'11 giugno, i giudici hanno votato all'unanimità a favore della modifica della sezione 164 del codice penale del Botswana, che punisce fino a sette anni di carcere il sesso anale e orale. L'abrogazione di queste leggi depenalizza definitivamente l'omosessualità.
La sfida al codice penale del paese è stata lanciata da un uomo gay rimasto anonimo per la sua incolumità, che è noto solo con le iniziali LM.
In una dichiarazione scritta, ha dichiarato all'Alta Corte a marzo che "[Le leggi] limitano la mia possibilità di interagire con altri che si identificano allo stesso mio modo per timore di essere imprigionati".
Ha aggiunto: "Non stiamo cercando persone che siano d'accordo con l'omosessualità, ma che siano tolleranti".
La Corte Suprema di Gabarone ha rinviato la sua sentenza a marzo in modo che la legge potesse essere esaminata dagli attivisti, ma ha accettato di pronunciare il suo verdetto finale l'11 giugno dopo un'udienza di un giorno.
Le leggi anti-gay del Botswana sono in vigore dal 1965 e sono un residuo del passato coloniale britannico del paese. Ma il paese sub-sahariano è diventato lentamente più tollerante nel corso degli anni.
Nel 2016, la corte d'appello del paese condannò il governo che si era rifiutato di registrare un'organizzazione a favore dei diritti delle persone LGBT +.
Il verdetto del giudice cambierà la vita della comunità LGBT del Botswana, in particolare perché permetterà loro di accedere ai servizi medici senza discriminazioni. Questo è di vitale importanza in quello che è uno dei paesi più colpiti dal virus dell'HIV, con un tasso di infezione pari al 22,8% fra gli adulti.
È una decisione particolarmente significativa dopo che l'Alta Corte del Kenya ha deciso di non depenalizzare il sesso gay .
Il fatto che il Botswana abbia invece scelto di seguire le orme del suo vicino paese, l'Angola, che ha deciso di depenalizzare il 23 gennaio, è considerato una vittoria sostanziale per i sostenitori dei diritti LGBT +.