Negli USA umentano le molestie sessuali e gli stupri ai danni delle soldatesse. Per l'entourage Trump la colpa è dei soldati gay
Il commissario per la libertà religiosa di Donald Trump, Tony Perkins, ha accusato i soldati gay di di essere la causa dell'aumento del numero dei casi di violenza sessuale fra i militari statunitensi.
Perkins, nominato da Trump nella Commissione USA sulla libertà religiosa internazionale, ha incolpato i soldati gay dopo che un rapporto ha rilevato che le segnalazioni di violenza sessuale nei militari sono aumentate del 38% dal 2016.
I dati del "Sexual Assault Prevention and Response Office" del Pentagono hanno rivelato che le truppe di sesso femminile di età compresa tra 17 e 24 anni sono quelle esposte al più alto rischio di aggressioni e molestie.
Le truppe di sesso femminile hanno sei volte più probabilità degli uomini di essere aggredite, e il 96% delle donne intervistate ha identificato i presunti colpevoli come maschi.
Tuttavia Perkins sostiene che la colpa di tutto ciò sia da imputare all'ex presidente Barack Obama, per aver permesso alle truppe gay di entrare nelle forze armate dopo l'abrogazione nel 2012 del Don’t Ask Don’t Tell.
Insomma, aumentano molestie sessuali e stupri ai danni delle soldatesse e per l'entourage di Trump la colpa è dei soldati gay.
Qualcuno dovrebbe prendersi la briga di spiegare all'entourage di Trump che i gay sono quegli uomini che amano altri uomini.
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