Blog ufficiale della Pagina Facebook "È tempo di diritti civili" https://www.facebook.com/tempodidiritti/

Breaking News

Johnson, un battutista omofobo a Downing Street. Cosa accadrà ai diritti delle persone LGBT+?

Boris Johnson si appresta a diventare Primo Ministro, ma il cambio di governo lascia sul piatto tutta una serie di domande senza risposte sui diritti delle persone LGBT+.

Johnson ha una storia pubblica ricca di insulti anti-LGBT e non ha mai presentato scuse dirette per i suoi precedenti commenti.

Dalle colonne dei giornali degli anni '90, Johnson si riferiva alle persone omosessuali come “bum boys” (l'equivalente del nostro fr**io) e attaccava "la spaventosa agenda del Labour che sta incoraggiando l'insegnamento dell'omosessualità nelle scuole".

Il nuovo leader dei tories in passato ha anche paragonato i matrimoni gay a "come se si sposassero fra di loro tre uomini e un cane".

Durante la sua campagna per la leadership, Johnson è stato sfidato apertamente circa queste sue infelici uscite in più occasioni, ma ha sempre rifiutato di scusarsi.

Ha detto: "Se hai intenzione di scavare e sinterizzare ogni singola citazione fra le milioni di parole che ho scritto, puoi ovviamente provare a distorcere le cose in un modo o nell'altro, ma ho ottimi precedenti sul tema dell'orgoglio."

Mentre il leader sembra meno incline a fare tali osservazioni nel 2019, non è chiaro se mai farà le sue scuse ufficiali per averle dette e scritte in passato.

Dopo la sua vittoria su Jeremy Hunt  nella corsa alla leadership conservatrice, Johnson entrerà in carica mercoledì (24 luglio).

Durante la campagna per la leadership, Johnson ha sottolineato: "Se avrò la fortuna di essere eletto leader conservatore, prometto che la mia amministrazione non considererà questa questione come "capitolo ormai chiuso"." riferendosi alle tematiche legate ai diritti delle persone LGBT+.

Ha poi aggiunto: "Continuerò a difendere l'uguaglianza delle persone LGBT +, a contrastare duramente i crimini d'odio e vi assicuro che abbatteremo le barriere che ci impediscono di ottenere una società più giusta"

Tuttavia, la campagna di Johnson è stata a dir poco soft sui dettagli delle politiche relative alle questioni LGBT + e il probabile rimpasto di governo potrebbe anche avere un impatto sulle riforme imminenti.

Non si sa bene che fine farà il "Gender recognition Act Reform" che dovrebbe rendere più facile per le persone transgender ottenere il riconoscimento del loro genere legale. I progressi sono già rallentati, mentre il governo uscente è stato accusato di evitare di rispondere ad una richiesta di consultazione pubblica sulla questione.

Appeso ad un filo resta il programma di insegnamento nelle scuole della " LGBT+ inclusive relationships education". Nessun sostegno diretto da parte di Johnson ma solo vaghi richiami.

Un'altra legge importante, mai menzionata dal nuovo capo dei tories, è quella al vaglio del parlamento e che dovrebbe riformare il codice penale nella sezione dedicata ai crimini d'odio per aggiornare le norme e renderle più efficaci.

Altra nota dolente è il suo silenzio sul sempre più crescente sostegno alle terapie riparative dell'omosessualità che si registra fra le fila del partito conservatore. E questo non fa sperare in niente di buono.

Sotto la scure dei suoi tagli annunciati alla spesa pubblica, poi, ci potrebbe finire il "Government Equalities Office" che ha la responsabilità intergovernativa di lavorare su questioni come le politiche LGBT +, e che è stato cruciale per le riforme sin dalla sua formazione nel 2007, portando a compimento i lavori sul contrasto della discriminazione. La sua chiusura potrebbe mettere in pericolo i progressi futuri sulle tematiche LGBT+.





Nessun commento