Istanbul Pride: la polizia aggredisce di nuovo il corteo con i gas lacrimogeni
Domenica scorsa (30 giugno) la polizia turca ha lanciato gas lacrimogeni contro gli attivisti LGBT + che si sono messi in marcia per il Pride nonostante l'esplicito divieto delle autorità.
Il 2019 segna il quinto anno consecutivo di divieto per eventi LGBT+ nel sultanato di Erdogan.
Secondo le ricostruzioni dei pochi giornalisti che hanno avuto il coraggio di parlarne, migliaia di persone si sono radunate nei pressi di Istiklal Avenue e Taksim Square, dove gli organizzatori - Istanbul LGBT+ Pride Week - avevano in programma di organizzare la parata.
I report dimostrano come il governo avesse predisposto una massiccia presenza della polizia per un'operazione su larga scala - compresi i veicoli dotati di cannoni ad acqua - prima che i gas lacrimogeni venissero lanciati sulla folla inerme.
Anche se la parata era stata vietata dall'ufficio del governatore, la polizia in un primo momento ha permesso alle persone di riunirsi e ha concesso che gli organizzatori dell'Istanbul LGBT+ Pride Week facessero una dichiarazione pubblica.
L'anno scorso la polizia aggredì e arrestò i manifestanti del Pride messi in fuga per le strade della città, ma gli organizzatori erano determinati a raggiungere la piazza Taksim, per leggere un comunicato stampa sull'evento.
L'account ufficiale del Pride Istanbul ha twittato "Nonostante il massiccio intervento della polizia, stiamo leggendo il nostro comunicato stampa per le strade di Taksim. Siamo ancora qui!"
Il comunicato stampa, in turco, ha condannato la polizia e la brutalità di stato contro l'Istanbul Pride e ha affermato che la parata sarebbe continuata comunque, nonostante le violenze.
"Queste marce sono diventate sempre più difficili di anno in anno, siamo stati in grado di metterci al riparo ma abbiamo fronteggiato, per le persone LGBTI+ e per far sentire chiara la nostra voce. A differenza di queste nostre provocazioni pacifiche, i crimini di odio dello Stato sono diventati pubblicamente visibili vista la brutalità della polizia.
"Siamo qui quest'anno, come ogni anno."
Il comunicato prosegue dicendo che la comunità LGBT verrà mai divisa o ridotta dalla violenza e che il Pride di Istanbul non avrebbe mai rinunciato a raggiungere e celebrare a Taksim.
"Oggi, con onore e rispetto, mettiamo in ridicolo coloro che cercano di tracciare dei confini intorno a noi. Chiediamo a tutti voi di divertirvi con le nostre identità, le nostre debolezze, i nostri corpi, il nostro linguaggio, i nostri desideri e tutto ciò che ci rende ciò che siamo.
"Stiamo espandendo il nostro movimento e allargando i nostri confini. Ci espanderemo senza limiti per le strade. Dovrete prima arrestarci, poi dovrete tentare di separarci dalla nostra stessa gente, e nemmeno così ci arrenderemo sul raggiungere piazza Taksim."
Il Pride di Istanbul si è svolto regolarmente ogni anno dal 2003.
L'ultima parata che si è svolta senza un divieto nel 2014 ha attirato decine di migliaia di partecipanti in uno dei più grandi eventi LGBT+ nella regione a maggioranza musulmana.
Sebbene l'omosessualità sia legale fin dalla nascita della moderna repubblica turca, le persone LGBTI denunciano regolarmente molestie e abusi che ormai sono all'ordine del giorno.
Il 2019 segna il quinto anno consecutivo di divieto per eventi LGBT+ nel sultanato di Erdogan.
Secondo le ricostruzioni dei pochi giornalisti che hanno avuto il coraggio di parlarne, migliaia di persone si sono radunate nei pressi di Istiklal Avenue e Taksim Square, dove gli organizzatori - Istanbul LGBT+ Pride Week - avevano in programma di organizzare la parata.
I report dimostrano come il governo avesse predisposto una massiccia presenza della polizia per un'operazione su larga scala - compresi i veicoli dotati di cannoni ad acqua - prima che i gas lacrimogeni venissero lanciati sulla folla inerme.
Anche se la parata era stata vietata dall'ufficio del governatore, la polizia in un primo momento ha permesso alle persone di riunirsi e ha concesso che gli organizzatori dell'Istanbul LGBT+ Pride Week facessero una dichiarazione pubblica.
L'anno scorso la polizia aggredì e arrestò i manifestanti del Pride messi in fuga per le strade della città, ma gli organizzatori erano determinati a raggiungere la piazza Taksim, per leggere un comunicato stampa sull'evento.
L'account ufficiale del Pride Istanbul ha twittato "Nonostante il massiccio intervento della polizia, stiamo leggendo il nostro comunicato stampa per le strade di Taksim. Siamo ancora qui!"
Il comunicato stampa, in turco, ha condannato la polizia e la brutalità di stato contro l'Istanbul Pride e ha affermato che la parata sarebbe continuata comunque, nonostante le violenze.
"Queste marce sono diventate sempre più difficili di anno in anno, siamo stati in grado di metterci al riparo ma abbiamo fronteggiato, per le persone LGBTI+ e per far sentire chiara la nostra voce. A differenza di queste nostre provocazioni pacifiche, i crimini di odio dello Stato sono diventati pubblicamente visibili vista la brutalità della polizia.
"Siamo qui quest'anno, come ogni anno."
Il comunicato prosegue dicendo che la comunità LGBT verrà mai divisa o ridotta dalla violenza e che il Pride di Istanbul non avrebbe mai rinunciato a raggiungere e celebrare a Taksim.
"Oggi, con onore e rispetto, mettiamo in ridicolo coloro che cercano di tracciare dei confini intorno a noi. Chiediamo a tutti voi di divertirvi con le nostre identità, le nostre debolezze, i nostri corpi, il nostro linguaggio, i nostri desideri e tutto ciò che ci rende ciò che siamo.
"Stiamo espandendo il nostro movimento e allargando i nostri confini. Ci espanderemo senza limiti per le strade. Dovrete prima arrestarci, poi dovrete tentare di separarci dalla nostra stessa gente, e nemmeno così ci arrenderemo sul raggiungere piazza Taksim."
Il Pride di Istanbul si è svolto regolarmente ogni anno dal 2003.
L'ultima parata che si è svolta senza un divieto nel 2014 ha attirato decine di migliaia di partecipanti in uno dei più grandi eventi LGBT+ nella regione a maggioranza musulmana.
Sebbene l'omosessualità sia legale fin dalla nascita della moderna repubblica turca, le persone LGBTI denunciano regolarmente molestie e abusi che ormai sono all'ordine del giorno.
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