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Fratelli d'Italia in senato chiede la schedatura dei genitori gay. Bonafede:"Scordatevelo"

Vi riportiamo pari pari dal resoconto stenografico l'aberrante richiesta di Fratelli d'Italia in Senato, volta a schedare i genitori affidatari omosessuali. 
E l'ottima risposta del Ministro della Giustizia Bonafede che ha chiarito che in Italia, a Costituzione vigente, non c'è spazio per  "per una qualsiasi banca dati che possa addirittura monitorare i nostri cittadini o censirli per l'orientamento sessuale". 

Leggete entrambi gli interventi. 
Non aggiungiamo altri commenti. 
Parlano da soli.
BALBONI (FdI). Signor Presidente, signor Ministro, colleghi, lo scandalo scoppiato nei giorni scorsi in provincia di Reggio Emilia, a Bibbiano, sul sistema illecito di affidamenti dei minori, strappati alle loro famiglie naturali attraverso falsificazioni di atti e altri escamotage, ha sconvolto profondamente l'opinione pubblica.

Dall'inchiesta «Angeli e Demoni» sta emergendo un quadro complessivo drammatico molto preoccupante, soprattutto se si considera che dietro a tale sistema si celerebbero un business illecito di diverse centinaia di migliaia di euro e - cosa ancora più grave, orrore nell'orrore - un discutibile movente ideologico di stampo LGBT.

Oltre alla gravità degli illeciti commessi dai soggetti a vario titolo coinvolti (psicologi, psicoterapeuti, operatori socio-sanitari, rappresentanti dei servizi sociali territoriali e amministratori locali), e all'orrore degli abusi - anche di natura psicofisica - commessi sui minori e sulle loro famiglie, ciò che colpisce, infatti, è il coinvolgimento diretto di Federica Anghinolfi, responsabile del servizio sociale integrato dell'Unione di Comuni della Val d'Enza. Secondo gli inquirenti, sarebbe lei, peraltro attivista LGBT e paladina della genitorialità gay e dell'affido alle coppie omosessuali, uno dei vertici determinanti del sistema emiliano dell'affidamento dei minori e addirittura emergerebbero, in alcuni casi, collegamenti stretti tra le affidatarie omosessuali e, appunto, le operatrici e dirigenti del servizio sociale.

La Anghinolfi ha infatti partecipato in passato a numerosi convegni sul tema, come quello dello scorso maggio 2018 a Mantova dal titolo «AffidarSI: uno sguardo accogliente verso l'affido LGBT», in cui peraltro sarebbero state presentate le esperienze e - si legge testualmente - le «buone pratiche di Comuni virtuosi che da tempo hanno avviato progettualità specifiche» al riguardo.

Tutto ciò premesso, si chiede di sapere quanti bambini oggi siano stati affidati a persone single e, tra queste, quante si dichiarino omosessuali e quanti bambini a coppie omosessuali e quali siano state le motivazioni che hanno portato a preferire tale scelta in alternativa a quella prioritariamente indicata dalla legge, affidamento a famiglie con minori, nonché quali ulteriori informazioni ritenga di poter fornire riguardo al paventato rischio della sussistenza di un movente ideologico LGBT dietro il complesso sistema degli affidi dei minori. (Applausi dal Gruppo FdI).
PRESIDENTE. Il ministro della giustizia, onorevole Bonafede, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

BONAFEDE, ministro della giustizia. Signor Presidente, voglio ribadire preliminarmente che la protezione dei bambini è in cima alla lista degli impegni del Governo.
Per questo motivo, come noto, ho immediatamente istituito una squadra speciale di giustizia per la protezione dei minori, che ho deciso di presiedere personalmente e che si riunirà già mercoledì prossimo. Si tratta di una squadra composta da esperti di diversa professionalità, interni ed esterni al Ministero, che si occupano di minori. Tra i vari obiettivi della squadra sarà d'impatto immediato il monitoraggio capillare dell'andamento generale delle procedure di affido su tutto il territorio, nonché la costituzione di una banca dati integrata dedicata alle procedure di affido e adozione.
Aprire lo sguardo sulle procedure in questione, oggi segmentate tra competenze territoriali e centrali e i diversi Ministeri, favorirà un controllo serrato su ogni fase del procedimento di affido. Tra l'altro è già iniziata un'interlocuzione con gli altri Ministeri competenti, in particolare con il ministro Locatelli, per cercare di coordinarci tutti, al fine di raggiungere l'obiettivo della protezione dei bambini.
Dall'esito di tale controllo scaturirà la strategia d'intervento, anche normativo, che si renderà necessario. Il mio impegno è forte come il mio rispetto per l'attività che parallelamente sta compiendo la magistratura in ordine ai fatti in corso d'accertamento, sulla quale non bisogna creare chiaramente interferenze. Chi ha sbagliato paga e pagherà, ne sono certo.
Del pari, il Ministero da circa due settimane ha già attivato l'ispettorato che sta svolgendo l'istruttoria di sua competenza sulla vicenda cosiddetta Bibbiano. In questo momento, voglio però invitare tutte le forze politiche a viaggiare con unità di intenti su una problematica così importante. Riguardo alle banche dati, ho già chiarito che uno degli obiettivi del Ministero è averne una, che attualmente non c'è.
Riguardo all'idoneità genitoriale e agli affidamenti, queste valutazioni vengono fatte nel caso concreto dagli addetti ai lavori e dobbiamo fare in modo di avere sempre un occhio di controllo su tutto quanto accadde. Non ci sono dubbi sul fatto che la bigenitorialità debba sempre essere un criterio preferenziale, peraltro com'è già previsto dalla legge e dalle linee guida, circostanza tra l'altro citata dagli interroganti. Si tratta quindi di colmare la normativa, quando dev'essere colmata, ma nello stesso tempo anche di cercare di far applicare correttamente e vigilare sulla corretta applicazione delle leggi in materia di protezione dei bambini.
Detto questo, dev'essere chiaro a tutti che nel nostro Paese, nella nostra democrazia e con la nostra Costituzione non ci potrà mai essere spazio per una qualsiasi banca dati che possa addirittura monitorare i nostri cittadini o censirli per l'orientamento sessuale: credo che su questo possiamo considerarci tutti d'accordo. (Applausi dai Gruppi M5S e PD).
PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Balboni, per due minuti.

BALBONI (FdI). Signor Ministro, la ringrazio della risposta, anche se in realtà non ha risposto alla mia domanda. Nessuno chiede di schedare o inserire in banca dati, ma di sapere se esista un pregiudizio ideologico a favore di genitori o affidatari gay nell'affidamento dei bambini.
A nostro avviso, un bambino ha diritto a una madre e a un padre: come lei ha ricordato, la legge prescrive che i bambini vadano affidati a famiglie con figli, dove ci sono un padre e una madre.
Siamo di fronte allo scandalo di bambini sottratti per far guadagnare case-famiglia: si parla di 200, 300 o 400 euro al giorno. Si sottraggono bambini a famiglie per motivi economici, quando con molto meno si potrebbero aiutare quelle famiglie a tenere, mantenere ed educare i propri figli nella protezione della famiglia, come vogliono la legge e la Costituzione.
Quanto emerge di scandaloso a Bibbiano è che i bambini venivano sottratti senza ragione alle famiglie con lo scopo di affidarli a persone gay per dimostrare che quello era un luogo migliore della famiglia tradizionale, dove crescevano. Questo è il pregiudizio ideologico emerso dalle inchieste ed è su questo, caro Ministro, che noi la richiamiamo a vigilare. (Applausi dai Gruppi FdI, FI-BP e L-SP-PSd'Az).

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